Dieci chiese che non ti aspetti a Milano

 

Milano è ricca di monumenti, tra cui molte chiese ed edifici sacri molto affascinanti. Il simbolo della città, per fare un esempio, è il Duomo di Milano, famoso in tutto il mondo, bellissimo, imponente, affascinate, ricco di dettagli magnifici e piuttosto curiosi, ma non si tratta certo dell’unica chiesa particolare della città. Ecco le dieci chiese che non ti aspetti a Milano:

La Chiesa Rossa di Dan Flavin, chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa

Nel 1966 l’artista americano Dan Flavin (di cui forse conoscete le opere custodite a Villa Panza) viene invitato dal visionario reverendo Giulio Greco a realizzare un’opera che fosse il fulcro del rinnovamento e restauro della Chiesa progettata da Giovanni Muzio negli anni ’30. L’opera Untitled fu completata due giorni prima della morte dell’artista e installata un anno dopo grazie alla Fondazione Prada e alla Dia Art Foundation di New York.

Dove: Via Neera, Milano

La Chiesa di San Francesco di Gio Ponti, San Francesco d’Assisi al Fopponino

Nel 1959, nell’ambito del piano Ventidue chiese per ventidue concili viene commissionato il progetto di costruzione di una chiesa più ampia rispetto a quella esistente a Giovanni Muzio, il progetto venne accantonato e Gio Ponti, che aveva appena lavorato al Grattacielo Pirelli, disegnò questa chiesa dalla pianta esagonale asimmetrica, citando il grattacielo. La facciata, unendosi agli edifici circostanti crea un palcoscenico urbano dedicato alla funzione stessa della chiesa, il cui sfondo è il cielo, grazie alle aperture a forma di diamante.
Di Gio Ponti anche la chiesa Santa Maria Annunciata.
Immagine: Fopponino

Dove: Via Paolo Giovio, Milano

Il trittico di Bill Viola, Chiesa di San Marco

Bill Viola ha immaginato i pellegrini contemporanei e il loro muoversi verso una metà che non conosciamo. Ciò che importa è il viaggio, fisico e spirituale, che tutti nella vita dobbiamo fare. Collocata nella chiesa di San Marco si trova quest’opera, un trittico, come nell’arte medievale, che con il suo ritmo ci rilassa e ci immerge in una foresta che dona pace e qualche minuto di riflessione prima di tornare al nostro viaggio personale.

Dove: Piazza San Marco, Milano

La Chiesa di Vetro, Chiesa Mater Misericordiae di Baranzate

Vale il viaggio la visita di questa chiesa riportata all’originario splendore grazie ad un sapiente restauro: poco amata dai cittadini del circondario questa chiesa è una vera e propria opera di modernariato e tutelata da vincolo artistico dal 2002. Il progetto è del 1957-8, degli architetti Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, dell’ingegnere Aldo Favini  e dell’artista Gino Cosentino.
La struttura è un originale cubo con struttura in cemento armato, acciaio e vetro, che ha subito un ampliamento con l’aggiunta del campanile nel 1980.

Dove: Via Conciliazione 22, Bollate MI

Lo studio di CLS Architetti, Chiesa di San Paolo Converso

Nel 2014 CLS Architetti ha disegnato il suo nuovo studio all’interno di questa magnifica chiesa sconsacrata del ‘500. All’interno della chiesa è stata inserita una struttura che consente di avere spazi adeguati alle esigenze lavorative, inoltre è stato creato uno spazio dedicato ad eventi ed esposizioni. Grazie alla sua acustica perfetta questa chiesa era stata concessa, nel dopo guerra, ad un uso discografico e negli ultimi anni era purtroppo in uno stato di degrado e abbandono.
Immagine: CLS Architetti

Dove: Corso Italia, Milano

La luce secondo Carlo De Carli, Chiesa di Sant’Ildefonso

Una chiesa di quartiere disegnata da Carlo De Carli, diversi livelli tutti congiunti e un illuminazione incredibile grazie ai neon integrati nelle balconate (che ispireranno altri artisti di calibro internazionale) e alle finestre che seguono tutto il perimetro dell’edificio, donando dei fasci di luce dorata all’interno: la Chiesa di Sant’Ildefonso è un esempio di grande architettura italiana.
Immagine: Mmryan

Dove: P.za Damiano Chiesa, Milano

La Cappella Sistina di Milano, San Maurizio al Monastero Maggiore

Forse non tutti sanno che questa chiesa cinquecentesca ha al suo interno 4000 metri quadri di affreschi, per la maggiorate riconducibili a Bernardino Luini e alla sua scuola. Da non perdere anche l’antico organo e il piccolo passaggio per la comunione delle monache di clausura: un minuscola porticina decorata con tanto di serratura.

Dove: Corso Magenta, Milano

Gesétta di lusert, Chiesa di San Protaso

Passando in via Lorenteggio avrete notato una piccola costruzione in mezzo al viale, non allineata con la strada. Si tratta della piccola chiesa di San Protaso risalente a circa mille anni fa, che si ergeva in mezzo ai campi ed era caratterizzata dall’assidua frequentazione da parte delle lucertole, da qui il nome. Quando venne edificata la via Lorenteggio fu grazie agli abitanti della zona che non venne abbattuta e collocata dunque in mezzo allo spartitraffico che divide i due sensi di marcia. Davanti alla chiesa si trova anche un antico cippo stradale che indica il nome di Laurentiglio (il nome antico di Lorenteggio).
Immagine: Oratorio San Protaso

Dove: Via Lorenteggio, Milano

La fonte dei miracoli, Santa Maria alla Fontana

Secondo la leggenda sorgeva sotto le fondamenta di questa chiesa del ‘500 una fonte taumaturgica che guariva in particolare modo da disturbi articolari. Oggi dagli undici ugelli sgorga acqua comunale ma se ci credete potete provare a vedere se fa qualche effetto! L’aspetto della chiesa è stato stravolto negli anni ’20 del ‘900 ma nel sacello, nei portici e nella volta della sagrestia si possono ammirare alcuni degli affreschi originali.

Dove: Via Thaon di Revel, Milano

La chiesa dagli ospiti illustri, la Certosa di Garegnano

In fondo a Viale Certosa si trova la Certosa di Garegnano, fondata dall’arcivescovo Giovanni Visconti nel ‘300, con lo scopo di  consentire ai monaci di vivere in ritiro solitario. Questo luogo di grande fascino, grazie ai magnifici affreschi che lo decorano, grazie alla sua tranquillità e alla sua posizione in mezzo al verde fu meta per molti ospiti illustri, primo dei quali Francesco Petrarca. Le visite si susseguirono nel corso della storia, passarono infatti  San Bernardino da SienaSan Carlo BorromeoFilippo IV di Spagna e, nell’Ottocento, Lord Byron. Durante l’occupazione napoleonica fu utilizzata come caserma e solo con la restaurazione austriaca tornò alla sua funzione originaria.

Dove: Via Garegnano, Milano